понедельник, 12 мая 2014 г.

A Rostov sul Don si torna a ricordare l'Olocausto.

     Sul memoriale nel burrone di Zmiyevsky (Zmiëvskaja Balka) a Rostov sul Don hanno installato il nuovo piatto commemorativo in cui di nuovo e' menzionato che in questo posto nel 1942 furono fucilati decine di migliaia di ebrei.
Il memoriale dedicato alle vittime delle esecuzioni di massa trucidate nel burrone di Zmiyevsky nei giorni della Grande guerra Patriottica del 1941-1945, fu aperto il 9 maggio 1975. Qui fu fucilata gente di varie nazionalità. Ma ci sono nella storia del burrone di Zmiyevsky due giorni - l'11 e il 12 agosto del 1942 — quando furono uccisi decine di migliaia di ebrei.
     La cerimonia del ritorno della memoria delle vittime dell'Olocausto (nella quale a Rostov ha partecipato il Rabbino Capo della Russia Berel Lazar) ha avuto luogo il 28 aprile 2014. Il testo sul piatto commemorativo dice: "Qui, nel burrone di Zmiyevsky, nell'agosto del 1942 gli invasori di Hitler distrussero più di 27 mila cittadini civili di Rostov sul Don e di prigionieri di guerra sovietici. Tra gli uccisi — rappresentanti di molte nazionalità. Burrone di Zmiyevsky — il più grande posto di distruzione di massa degli ebrei nel territorio della Federazione Russa da parte degli aggressori fascisti nel periodo della Grande guerra Patriottica". 
    - Il 9 agosto 1942 fu emesso l'ordine secondo cui per le ore 8 della mattina del 11 agosto tutti gli ebrei dovevano presentarsi nei cosiddetti "punti di raduno", come se fosse per il trasferimento - ha raccontato il capo della sezione di Rostov della società panrussa di protezione di monumenti di storia e cultura (VOOPIK) Alexander Kozhin. — Per due giorni le persone arrivarono in questi punti, là i fascisti formarono gruppi di 200-300 persone e li portarono via con dei camion nel burrone di Zmiyevsky. Là agli adulti spararono, ai bambini spalmarono le labbra con del veleno mortale. 
     Dopo questa azione, negli anni della occupazione, le strade di Rostov sul Don furono riempite di targhe scritte in tedesco "Judenfrai" ("libero dagli ebrei").